Feb 032017
 

 

Palermo è la Capitale Italiana della Cultura 2018. Lo ha annunciato oggi il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, nel corso della cerimonia in cui il Presidente della Commissione Stefano Baia Curioni ha comunicato la motivazione che ha portato al riconoscimento della città di Palermo.

“La candidatura – recita la motivazione – è sostenuta da un progetto originale, di elevato valore culturale, di grande respiro umanitario, fortemente e generosamente orientato all’inclusione alla formazione permanente, alla creazione di capacità e di cittadinanza, senza trascurare la valorizzazione del patrimonio e delle produzioni artistiche contemporanee. Il progetto è supportato dai principali attori istituzionali e culturali del territorio e prefigura a che interventi infrastrutturali in grado di lasciare un segno duraturo e positivo. Gli elementi di governance, di sinergia pubblico-privato e di contesto economico, poi, contribuiscono a rafforzarne la sostenibilità e la credibilità”

A concorrere per il titolo insieme al capoluogo siciliano, le città di Alghero, Aquileia, Comacchio, Ercolano, Montebelluna Recanati, Settimo torinese, Trento e l’ Unione dei comuni elimo-ericini (Buseto Palizzolo, Custonaci, Erice, Paceco, San Vito Lo Capo e Valderice).

“Abbiamo visto che questa competizione virtuosa genera un meccanismo di partecipazione condivisa. Essere nella short list è un po’ come ricevere una nomination all’Oscar: consente di lavorare molto anche in termini di progettazione e promozione” ha dichiarato il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini – pagina ufficiale, e ha annunciato “nel 2018 verrà designata la capitale italiana del 2020 che avrà quindi due anni a disposizione per realizzare al meglio il progetto”.

Leoluca Orlando, Sindaco di Palermo ha dichiarato: “C’è una profonda emozione, ma devo riconoscere che è stata una vittoria di tutti perché siamo stati capaci ognuno di narrare le bellezze dei nostri territori – e ha concluso – la cifra culturale più significativa e che rivendichiamo è la cultura dell’accoglienza. Rivendichiamo il diritto di ogni essere umano di essere e restare diverso ed essere e restare uguale”.

Dal premio la città di Palermo riceverà un milione di euro e l’esclusione dal patto di stabilità delle spese per gli investimenti necessari per realizzare i progetti.

Nov 242016
 

candidate au Patrimoine Mondial de l’UNESCO !1503619_n

Nov 212016
 

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Martedi 29 November 2016 18:00, Istituto Italiano di Cultura Marsiglia

La serata è presentata dal Consolato Generale d’Italia a Marsiglia, l’Istituto Italiano di Cultura e il Centro Fleg, Centro Culturale Ebreo di Marsiglia.

• Presentazione del libro Il Ghetto di Venezia 500 anni in presenza dell’autore Donatella Calabi direttrice del Comitato scientifico per i 500 anni del Ghetto di Venezia.

• Proiezione del film Il Ghetto di Venezia, 500 anni di vita di Emanuela Giordano (VOST fr – 2015 – 54’) sulla storia del più antico ghetto d’Europa.

Ghetto de Venise – 500 years

Cinquecento anni fa, the 29 March 1516, il Senato della Serenissima Repubblica di Venezia deliberò che gli ebrei di diverse contrade cittadine si trasferissero nella corte di case site in Ghetto, presso San Girolamo, una zona che prende il nome da «geto de rame», il luogo in cui venivano riversati («gettati») gli scarti della lavorazione delle fonderie presenti nella zona. Poiché una parte importante della comunità ebraica era di origini tedesche, la parola venne pronunciata sempre più spesso con una “g” dura, dando così origine a quella parola che nel corso dei secoli, e su tutti i continenti, sarebbe presto diventata sinonimo di segregazione. Nato come misura di confinamento, il Ghetto diviene in breve un luogo effervescente e cosmopolita, che accoglie gli ebrei provenienti dai luoghi più diversi, oltre a rappresentare uno dei centri di commercio fondamentali della Repubblica veneziana. La struttura architettonica delle sue case, inusuale per Venezia – con i suoi caseggiati sviluppati in altezza per far posto al numero crescente di abitanti ivi confinati -, si intreccia alla vicenda storica del luogo, centrale per l’Italia e l’Europa. Qui sorgono i banchi di pegno dai quali passerà buona parte del prestito di denaro della potenza lagunare, ma nel Ghetto non mancano le professioni liberali e la cultura, che fanno di Venezia una delle capitali indiscusse del mondo ebraico e non solo.
Il libro della Calabi, articolato per tematiche in otto grandi capitoli, approfondisce ogni aspetto di questo interessante soggetto storico, ponendosi come una delle opere più esaustive al riguardo. Dopo una prima analisi delle ragioni storiche che hanno portato alla fondazione del Ghetto, con una panoramica della condizione ebraica precedente alla sua fondazione, segue la sua storia innanzitutto urbanistica, nello specifico l’allargarsi del quartiere recintato, quando al Ghetto Nuovo si aggiunse il Ghetto Vecchio (i nomi traggono in inganno) e poi il Ghetto Nuovissimo. Questo sviluppo accompagnava l’accrescersi demografico della comunità ebraica di Venezia, quando agli ashkenaziti si sommarono i sefarditi, levantini o ponentini, elevando a quasi cinquemila – verso la metà del Seicento – il numero di israeliti abitanti in città, the 3% della popolazione totale. Successivamente si sottolinea la svolta intervenuta nel 1589, quando gli ebrei furono ufficialmente autorizzati dalla Repubblica a «tener sinagoghe, secondo l’uso loro»: le cinque sinagoghe tanto dimesse nell’aspetto esteriore quanto trionfanti, all’interno, per i giochi di luce e le decorazioni.
A partire dal quarto capitolo, l’autrice analizza i mestieri privilegiati che potevano svolgere gli ebrei, in deroga al regolamento imposto alla loro comunità, soffermandosi anche sulla vita religiosa e “civile” degli abitanti del Ghetto.
Gli ultimi due capitoli, infine, raccontano la fine della “segregazione” e l’apertura delle porte del “recinto”, un altro termine che veniva adoperato. Come per altre comunità ebraiche degli antichi Stati italiani, così per la comunità di Venezia la fine dell’isolamento avvenne per tappe, con fughe in avanti e marce indietro, nei decenni compresi tra l’epopea di Napoleone e l’epopea del Risorgimento. Durante la Restaurazione, il governo austriaco riconobbe agli ebrei la possibilità di accedere alla proprietà immobiliare. Banchieri come gli Errera o i Levi poterono dunque muovere alla conquista di prestigiosi palazzi sul Canal Grande, mentre la declinante popolazione del Ghetto cercava di conservare le sue antiche abitudini, per evitare che la fine delle interdizioni coincidesse con la fine delle tradizioni.
Quello che emerge, in particolare, da questo saggio è che il Ghetto, pur diventato un termine indicante per antonomasia separazione ed esclusione, in realtà si è rivelato un importante veicolo di cultura, commercio e integrazione delle diverse comunità, nel contesto della città di Venezia, ma non solo.

Istituto Italiano di Cultura Marsiglia @Istituto Italiano di Cultura Marsiglia Marseille

http://www.iicmarsiglia.esteri.it/…/omaggio-per-i-500-anni-…

Oct 212016
 

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Dopo l’inglese, lo spagnolo e il cinese, l’italiano è la quarta lingua più studiata del pianeta. Il dato è stato comunicato durante gli Stati Generali della lingua italiana che si sono tenuti a Firenze, a Palazzo Medici Riccardi, organizzati dal Ministero degli Affari Esteri e dal Ministero dell’Istruzione. Arte, cultura e musica lirica sono parte fondamentale dell’interesse suscitato all’estero dall’italiano. Ma non manca l’appeal esercitato dal buon cibo e il made in Italy

 

Oct 212016
 

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AU SOMMAIRE du n° 87

EDITORIALE de R. Femia: – “E se non fosse poi così male…”
ITINERARI : Trieste, vent de l’Est de B. Picardi
BREV’ITALIA de G. Canzanella
PRIMO PIANO de R. Femia: – “After, malheureusement, toujours après”
ATTUALITÀ :de B. Picardi: – “La terra trema”
L’OPINIONE DI… M. Lazar : “Le drame des migrants”
POLITICA de A. Sceresini: “Un referendum pourquoi ?”
SOCIETÀ :È normale… lo fanno tutti” de Raffaele Cantone , Président de l’Autorité National anticorruption.
SOCIETÀ de G.A. Stella: “Impressions et vérités des chiffres”.
AMBIENTE : de B. Picardi
MUSICA de B. Picardi: “Intervista a Nicoletta Mantovani per Belcanto e Fondazione Pavarotti”
SAPORI de Jesper Storgaard Jensen: – Il numero uno

Oct 172016
 

14720333_10210089892471138_1889535495804382188_n“America Oggi” est un quotidien en langue italienne publié aux États-Unis. Today 7 est le supplément hebdomadaire dominical d’America Oggi. Une diffusion de 30 000 ex. pendant la semaine, 40 000 Sunday.
Quoi dire;.. Au fond rever ça fait du bien.
Et puis cette historie de Ellis Island est vraie… Nous irons avec Gruppo INCANTO, je le sais.. nous irons… mais quand ?

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