Maggio 132016
 

al white shadows, in occasione della pubblicazione del suo libro Lontano da Venezia Pubblicato da Serge Safran. Come parte del Festival “Andando sul tuo primo Bach” che si terrà il venerdì 3 alla domenica 5 juin 2016.

http://www.sergesafranediteur.fr/loin-de-Venise-Vivaldi-Rosalba-Casanova-Michele-teysseyre-en-Librairie-le-6-mai-2016/

9791090175488

Tari di Michèle nacque a 1949 a Tolosa. Autore di diversi libri dedicati a Venezia, cui 2 sono stati portati alla scena (Cartoucherie Vincennes, Teatro Olympe de Gouges di Montauban, Festival barocco de Pontoise). Lei è anche un pittore e regista. Lontano da Venezia è il suo quarto romanzo.

Nell'autunno del loro vita, Antonio Vivaldi, Rosalba Carriera e Giacomo Casanova sono esiliati da Venezia, Dopo lì gloria.

A Vienna, soffre di salute fragile, Vivaldi si è rifugiata presso la vedova Wahler. Prolifico musicista, Si sta preparando a chiamare la sua ultima opera per Anna Girò, suo interprete feticcio. Rosalba Carriera, Ritratto di fama nell'arte del pastello, una vista che. Nella sua casa a Dorsoduro, circondato da donne, un velo più scuro via della Serenissima. È Dux, in Boemia, nel castello Waldstein, che Casanova ha speso la sua vecchiaia. Assunto come bibliotecario, Dedicò il suo tempo per le sue memorie quando esso non è perseguitato dai servi o con la figlia del portiere.

Tra ombra e luce, farsa e tragedia, Tari di Michèle ci si immerge nel cuore del quotidiano da 3 personaggi più emblematici di Venezia.

Maggio 122016
 

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Italia, 1H40 Con : Luca Marinelli, Alessandro Borghi, Silvia di Amico

"Bad seed". (Titolo originale "Non essere cattivo" - non sono brutto) è il terzo ed ultimo film di Claudio Caligari. In una coerente continuità con i due precedenti ("Amore Tossico" e "l'odore della notte"., essere visto come il culmine e testamento spirituale e poetica dell'autore, morì poco prima della conclusione delle riprese.

Valerio Mastandrea, grande amico del regista e interprete del suo lungometraggio precedente, ha prodotto e completato il lavoro, che è stato presentato al festival di Venezia 2015 dove Alessandro Borghi ha vinto il Premio Pasinetti. Il film è anche un candidato ai David di Donatello 2016 (gli Oscar italiani) in sedici categorie.”

La storia si svolge 1995, ma non è una grande differenza con 2015 (anno durante il quale il film è stato realizzato, Anche se ha avuto una gestazione molto lunga) o con la realtà descritta dal poeta.

Cesare (Luca Marinelli) e Vittorio (Alessandro Borghi) Siamo cresciuti insieme e insieme cercano di sopravvivere vendendo droghe, piccoli furti e piccole truffe. Farmaci, criminali, violenti, Cinici, Stiamo assistendo i loro tentativi di redenzione - che sempre - esito negativo, ma non possiamo vederli come veri criminali.

Se a Ostia morale comune non ha posto, le figure che lo abitano sono dotate di un'umanità profonda e sincera che si fonde senza conflitti con la criminalità : Cesare si prende cura del malato nipote piccola (la figlia di sua sorella morì di AIDS) e Vittorio dimostra di essere un padre amorevole.

Questa difficile coesistenza di sentimenti è possibile agendo movimento due protagonisti, che presentano anelli, lacrime, gioia e disperazione come due facce della stessa medaglia.

Salvezza non appartiene a equilibri di Ostia, nessuna redenzione non è pianificata o Impossibile, il singolo batch è solo un barlume di ottimismo nel futuro.

 


Maggio 092016
 

Sabato 21 più CONCERTO il gruppo INCANTO all'interno del ciclo
“Centro del mondo”
dal 12 maggio presso il 11 juin
presso il Parc des expositions di Comminges.
“Italiani, Quando gli emigranti era noi !”

all'interno del ciclo “Centro del mondo”dedicato all'Italia

incanto

Città di Saint-Gaudens – Servizio culturale – B. P. 163 – 31806 Saint-Gaudens cedex – 05 62 00 28 31 – culture@stgo.fr , insieme a RADICI (giornale bilingue della cultura italiana)

Il ciclo di “Centro del mondo” è nato dal desiderio di aprire una porta, di offrire una vetrina dove dovrà affrontare, Una volta all'anno, gli aspetti più vari della cultura di coloro che sono venuti a rifugiarsi, lavoro, Settle, popolare il Comminges e renderlo un posto di ormeggio per loro ed i loro discendenti.
Dopo il Portogallo, nel mese di ottobre 2015, Questo sarà l'Italia nel mese di maggio 2016 prima di partire per la Spagna in aprile 2017…

Questo evento si terrà dal 12 maggio presso il 11 Giugno con un grande tempo forte sabato 21 può al concerto di INCANTO nel Parc des expositions di Comminges.

Infatti, piuttosto un affresco corale come un concerto, in cui si mescolano canzoni e video per ricordare 150 anni di storia dell'immigrazione italiana nel mondo con la partecipazione dell'attore Bruno Putzulu come narratore.

PROGRAMMA :

Il 13 maggio presso il 11 juin

– Esposizione – La Galleria di Théâtre Jean mingione
– Esposizione
“Italiani, 150 anni di emigrazione in Francia” – vecchie fotografie. Apertura della Giovedì 12 Maggio 18.30

Aperto dal martedì al sabato dalle 10h alle 12h e dalle 14h alle 18h – ingresso gratuito

– Giovedì 19 più – Conferenza – Théâtre Jean mingione – 18:30 – ingresso gratuito
“Esilio per il tifo, Italia emigrante” da Rocco Femia, Direttore della rivista RADICI

– Sabato 21 più – Concerto dell'INCANTO di Gruppo – Parc des expositions – 21h
25 coristi e 7 musicisti – in presenza di Bruno Putzulu (Assistente vocale)

Tariffe : 15€ – 10€ – 8€ – 5€
prenotazioni : Casa del Teatro (05 61 95 57 87) o on www.STGO.fr

– Domenica 22 più : Pellicola : “A nome del popolo italiano” – Il reggente cinema – 17h – entrata € 5,90 per tutti
film di Dino Risi – 1971 – con Vittorio Gassman, UGO Tognazzi ed Ely Galleani
S
ynopsis : “A nome del popolo italiano” è un capolavoro di commedia all'italiana. Buffonata raramente sociale, l'osservazione satirica, il realista carnevalesco aveva raggiunto questo grado. Giudice Blackburn è un magistrato onesto che lotta contro tutto ciò che corrompe la società. In indagando sulla morte di una giovane ragazza Silvana, È portato a un ricco industriale corrotto che sembra collegato alla scomparsa di query…

Per tutte le informazioni : Contattare il servizio cultura (05 62 00 28 31) o i biglietti di Home Theatre (05 61 95 57 87)


 

 

 

 

Maggio 092016
 

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Nell’anniversario della morte di Aldo Moro e Peppino Impastato, si celebra oggi in Italia il Giorno della memoria dedicato alle vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice: http://www.treccani.it/enciclopedia/terrorismo/

9 Maggio, nel 1950 – Robert Schuman presenta la Dichiarazione Schuman, ideata da Jean Monnet che porterà al Trattato CECA. Questa dichiarazione segna l’inizio del processo d’integrazione europea, per cui in questo giorno viene festeggiato ufficialmente come Giornata dell’Europa.

“Il 9 Maggio è una data alla quale spesso non viene dato il peso che meriterebbe, ricorre l’anniversario di una delle pagine più brutte della storia del nostro paese, una data che parla di terrore, di violenza, ma anche di lotta.

Il 9 Maggio 1978 vennero assassinati Peppino Impastato e Aldo Moro.

Peppino Impastato era un giovane siciliano nato e cresciuto nella provincia di Palermo. Giovane attivista, poeta e giornalista era però nato in una famiglia mafiosa. Questo non fermò la sua lotta, infatti ruppe col padre da giovanissimo e si dedicò interamente a un’attività politico-culturale antimafiosa.

Parlare di mafia negli anni ’60-’70 in un piccolo paese siciliano richiedeva estremo coraggio e determinazione. Peppino condusse lotte estreme per la difesa dei disoccupati palermitani nelle file del PCI e denunciò a gran voce gli espropri fatti contro i contadini della provincia di Cinisi, dovuti alla costruzione di una terza pista dell’aeroporto di Palermo. Fondò un circolo chiamato “Musica e Cultura” con lo scopo di diffondere e far proliferare in massima parte le attività culturali della zona. Più volte all’interno di questo circolo sostenne l’importanza fondamentale che aveva in quell’epoca la diffusione radiofonica, soprattutto per la lotta politica.
Credeva che questa fosse un mezzo estremamente importante per la diffusione del pensiero e delle notizie, che la controinformazione creasse una strada di diffusione della pluralità e delle fonti fondamentale per lo sviluppo di una coscienza intima e collettiva. Per questo nel 1977 fondò Radio Aut, una radio che trasmetteva da Cinisi a Terrasini, completamente autofinanziata. Lo scopo era propagandare, dar voce e diffondere la cultura antimafiosa in un momento e in un luogo dove questo retroterra era assolutamente assente. Da una parte alcuni esponenti dello Stato sostenevano che la mafia non esistesse, dall’altra la cultura popolare dell’epoca vedeva la lotta alla mafia come inconcepibile, perché quest’ultima era radicata nel tempo, poterla sconfiggere era un’ipotesi del tutto remota e comunque considerata non proficua. In questo clima di paura, terrore e disinformazione Peppino Impastato fece rimbombare la sua voce.

Le notizie nazionali servivano come spunti per approfondimenti e critiche sull’operato del governo Andreotti, sul terrorismo degli Anni di Piombo, sui vari rapporti tra Stato e mafia e anche sul compromesso storico, buttando sempre un occhio vigile sulle condizioni e le leggi sociali. Vi era anche uno spazio dedicato alle notizie operaie, in cui si trattava delle condizioni dei lavoratori nelle fabbriche, gli scioperi, i maltrattamenti e le morti sul lavoro. Impastato e tutti coloro che con lui collaboravano assiduamente, mettendo a rischio la propria vita per questo progetto, utilizzavano poi in larghissima parte Radio Aut per denunciare i crimini mafiosi del boss Gaetano Badalamenti, uno degli esponente principali del traffico di droga del periodo.
Peppino era quel genere di eroe che non aveva paura di toccare con mano il pericolo pur di dire la verità. Con intelligenza, arguzia e profonda ironia scherniva la mafia, temendola, come tutti, ma non piegandosi a lei:

“Lo sai chi c’abita qua? Ah, u’zu Tanu c’abita qua! Cento passi ci sono da casa nostra, cento passi! Vivi nella stessa strada, prendi il caffè nello stesso bar, alla fine ti sembrano come te! E invece sono loro i padroni di Cinisi! E mio padre, Luigi Impastato, gli lecca il culo come tutti gli altri! Non è antico, è solo un mafioso, uno dei tanti! Mio padre, la mia famiglia, il mio paese! Io voglio fottermene! Io voglio scrivere che la mafia è una montagna di merda! Io voglio urlare che mio padre è un leccaculo! Noi ci dobbiamo ribellare. Prima che sia troppo tardi! Prima di abituarci alle loro facce! Prima di non accorgerci più di niente!”

Nel 1978 Peppino si candidò alle elezioni comunali nelle liste di Democrazia Proletaria. Venne però assassinato nella notte tra l’8 e il 9 Maggio 1978, proprio nel corso della sua campagna elettorale. Peppino venne fatto a pezzi sui binari della ferrovia. Lo depositarono sulle rotaie, stordito, lo imbottirono di tritolo e lo fecero saltare in aria. Pochi giorni dopo, durante il corso delle votazioni, gli abitanti di Cinisi lo elessero comunque simbolicamente nel Consiglio Comunale.
I media del tempo non dettero particolare rilievo alla morte di Peppino, perché quella stessa mattina vennero sconvolti da un lutto di portata nazionale: il ritrovamento del cadavere di Aldo Moro.

Erano state le Brigate Rosse, 55 giorni prima dell’omicidio, a rapire il presidente del Consiglio Nazionale della Democrazia Cristiana. La mattina del 16 marzo 1978, il giorno nel quale il nuovo governo Andreotti si preparava per essere presentato in parlamento per ottenere la fiducia, l’auto di Moro fu colpita da un attentato delle BR, che uccisero i carabinieri di scorta e lo sequestrarono.
Le BR “processarono” Moro durante la sua prigionia autodefinendosi “Tribunale del Popolo” e chiesero come riscatto per la liberazione del presidente della DC la scarcerazione di alcuni prigionieri brigatisti.

Il processo a Moro non voleva, come spesso ed erroneamente si crede, mostra la contrarietà al compromesso storico tra il PCI e la DC che era in corso in quegli anni, infatti le BR vedevano il PCI come un nemico da combattere e la DC come massimi sostenitori del sistema capitalista che stava piano piano andandosi sempre di più ad affermare. Lo scopo delle Brigate Rosse era invece quello di ricostruire una sinistra italiana con il proprio apparato come struttura volta alla prospettiva di uno scontro rivoluzionario per la lotta contro il capitalismo.

Durante la prigionia Moro scrisse ben 86 lettere rivolte alla famiglia, a esponenti della DC e del governo edanche al Papa. In queste cercò di aprire una trattativa per la sua liberazione. Molte arrivarono a destinazione, altre vennero ritrovate nel covo quando questo venne scoperto, dopo la sua morte.

Siamo ormai credo al momento conclusivo… Resta solo da riconoscere che tu avevi ragione…vorrei restasse ben chiara la piena responsabilità della DC con il suo assurdo e incredibile comportamento…si deve rifiutare eventuale medaglia…c’è in questo momento un’infinita tenerezza per voi…uniti nel mio ricordo vivere insieme…vorrei capire con i miei piccoli occhi mortali come ci si vedrà dopo. Se ci fosse luce sarebbe bellissimo.

Molto si è parlato di queste lettere: alcuni sostengono che Moro non avesse libertà di parola e che quindi questi scritti fossero o dettati o controllati direttamente dai brigatisti. La moglie però sostenne a gran voce, soprattutto durante il sequestro, che quello delle lettere era lo stile e il modo di porsi del marito e che per questo andassero considerate autentiche.

Durante il mese e mezzo di prigionia la politica si divise in fazioni sulla questione Moro. L’allora presidente del consiglio Giulio Andreotti ed il ministro dell’Interno Francesco Cossiga (entrambi deputati del partito di Moro) rifiutarono qualunque ipotesi di trattativa, invece esponenti come Craxi e Pannella cercarono più volte di aprire un fronte in parlamento per arrivare ad un compromesso con i terroristi. Forte invece fu l’intervento di Papa Paolo VI, amico intimo di Aldo, che “supplicò in ginocchio” che egli fosse liberato.

Per quanto riguarda la nostra proposta di uno scambio di prigionieri politici perché venisse sospesa la condanna e Aldo Moro venisse rilasciato, dobbiamo soltanto registrare il chiaro rifiuto della DC. Concludiamo quindi la battaglia iniziata il 16 marzo, eseguendo la sentenza a cui Aldo Moro è stato condannato.

Queste furono le parole dei brigatisti, infatti quel 9 Maggio il cadavere di Moro, ucciso per mano di Mario Moretti, venne fatto ritrovare a Roma, dentro una macchina rossa.

Quel giorno perdemmo tanto. Il 9 Maggio fu un attacco alla libertà per mano di due forze diverse ma in ugual misura bestiali e terrificanti. Si spense Aldo Moro, a causa della scelleratezza di un sistema malato e terroristico, per la libertà insindacabile che ha ognuno di noi di fare politica.

Si spense la voce di Peppino Impastato, un uomo che morì per combattere un cancro che da troppi anni affligge il nostro paese, per il diritto di parlare e di protestare contro le ingiustizie. La speranza dei mafiosi era che il silenzio potesse sopraggiungere, perché come Peppino tanti furono i morti di mafia, la verità è che da quel giorno la voce di tutti loro esce dalle nostre bocche.”

di Margherita Vitali

 

 

Maggio 052016
 

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IN Sicilia, a CAPO d'Orlando: Scuola di langue de Mauro Li Velhal

L'associazione «Parla come viaggi» organizza corsi di italiano per stranieri e soggiorni linguistici per tutte le età e livelli.

– Chi siamo?: http://www.parlacomeviaggi.it/?page_id=348&lang=fr
– La nostra città: http://www.parlacomeviaggi.it/?cpt_attraction=notre-ville-capo-dorlando&lang=fr
– Posizione strategica per visitare la Sicilia: http://www.parlacomeviaggi.it/?cpt_attraction=position-strategique-pour-visiter-la-sicile&lang=fr

etna

come-arrivareCOME RAGGIUNGERE

Capo d'Orlando si trova a 2 ore dall'aeroporto internazionale di aeroporti di Palermo e Catania.

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IN SICILIA, A MILAZZO: Laboling

Scuola di italiano in Sicilia – fondata nel 1994, è approvato dal Ministero dell'istruzione, Università e ricerca. La scuola è aperta tutto l'anno

http://www.Laboling.com/pagina4.php…sic

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A' FLORENCE !

Barbara Cipriani offre corsi su misura a solo o in piccoli gruppi!
Viaggiare in lingua italiana, scoprendo i luoghi frequentati dai fiorentini !

http://www.parlaconbarbara.it/it/home/

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A' VENEZIA: Rossella Natale-scuola

Imparare l'italiano "a barca" sulla laguna …!

http://it.italianoavenezia.com/scuola-Chi+siamo-5.asp

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A' ROMA: Imparare l'italiano a scoprire il cinema e Cinecittà!

Giulia Pucciarini offre "Un viaggio chiamato cinema", un corso di apprendimento italiano e scoperta del cinema italiano! Prossime date: 9-14 più 2016 e ottobre 2016 (le date non impostato)

http://www.scudit.net/viaggiocinema.htm

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A' CANELLI, in Piemonte,

http://www.piedmontholiday.com/Scuola.html

Cristina Sconfienza-scuola, Azienda agricola La Martina, nel cuore di uno dei più prestigiosi in vigneti del mondo e classe nel patrimonio mondiale dell'umanità.

Imparare l'italiano godendo di grandi vini e specialità gastronomiche! È anche attraverso i vigneti dell'Astigiano, il Monferrato, delle Langhe… e le "Cattedrali sotterranee" Canelli, che s´etendent sotto la città, scolpita su diversi livelli sulle colline tufacee, creando così suggestivi luoghi, di tariffa reale capo d´ergonomie e d ´ Architecture…

http://www.enotecaregionaledicanelli.it/index.php?opzione = com_content&vista = articolo&ID = 13&Itemid = 118

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Maggio 032016
 

25 Maggio > 28 Maggio

PHOTO_Orestie_©GuidoMencari_05_spectacle

Durata : 2H30 con intervallo

Romeo Castellucci nasce a Cesena nel 1960. Ha studiato pittura e fase design presso l'Accademia di Belle Arti di Bologna. Ha fondato nel 1981, con Claudia Castellucci e a Chiara Guidi, la Societas Raffaello Sanzio. Ha diretto molti degli spettacoli che è entrambi l'autore, il direttore, il creatore di moda, luci, suoni e costumi. Conosciuta in tutto il mondo - le sue creazioni sono state eseguite in più di 50 paesi - come l'autore di un teatro sulla base della totalità delle arti ad una percezione completa, Scrisse anche vari saggi teorici sulla mise en scène che permette di rintracciare la sua carriera teatrale. Suoi allestimenti offrono infatti un tipo di dramma che sfugge il primato della letteratura, rendendo il suo teatro un'arte plastica complessa, un teatro di immagini di grande ricchezza. Dal 2006 lavorando da solo. I suoi spettacoli sono regolarmente invitati e prodotto da palcoscenici più prestigiosi, teatri, opere e Festival.
Ha ricevuto vari premi e riconoscimenti : it 2014 L'Alma Mater Studiorum Università di Bologna gli ha conferito il titolo di dottore honoris causa in discipline di teatro e musica.

 

 

Maggio 032016
 

Rosebery

Nelle giornate di sabato 7 maggio e di sabato 11 giugno sarà possibile visitare Villa Rosebery.
Nel quadro delle iniziative relative all’apertura al pubblico dei beni immobili oggetto della dotazione della Presidenza della Repubblica, il Presidente Mattarella ha deciso di rendere possibile la visita anche di Villa Rosebery, collocata sulla collina di Posillipo a Napoli.
Sino ad oggi la visita della Villa è stata possibile solo nelle “Giornate FAI di primavera”.
Risalente all’inizio dell’800, villa Rosebery ha avuto numerosi proprietari tra i quali Luigi di Borbone, fratello di re Ferdinando II. Nel 1897 fu acquisita dallo statista inglese Archibald Philip Primrose, conte di Rosebery; ceduta successivamente allo Stato italiano, la proprietà fu messa a disposizione dei principi di Piemonte.
Re Vittorio Emanuele III vi risiedette per due anni fino al 1946 quando, dopo l’abdicazione, si recò in esilio ad Alessandria d’Egitto partendo dal porticciolo della villa.
Dal 1957 villa Rosebery entra a far parte della dotazione della Presidenza della Repubblica che ha provveduto ai restauri conservativi dei luoghi