Mai 242018
 

26 anni fa, il 23 maggio 1992, venivano uccisi barbaramente dalla mafia a Capaci il giudice Giovanni Falcone, sua moglie (Francesca Morvillo) e 3 uomini della sua scorta (Rocco Di Cillo, Vito Schifani, Antonio Montinaro).
In questa ricorrenza si ricorda però anche la strage di Via D’Amelio del 19 luglio 1992, nella quale morì Paolo Borsellino, stretto collaboratore di Falcone, con 5 uomini della sua scorta (Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina), e con loro si ricordano tutti coloro che alla lotta per la legalità hanno dato la vita, ricordandoci la necessità di combattere per essa, ogni giorno, in tutta Italia.

Ogni anno il 23 maggio si tengono tante iniziative per ricordare i due magistrati. Una delle più belle è il ritrovo sotto casa di Giovanni Falcone, dove c’è un albero su cui le persone lasciano messaggi per testimoniare la solidarietà e la volontà si annientare la mafia .

Se voleste leggere qualcosa per conoscere meglio la storia di Falcone, vi consigliamo il libro di Luigi Garlando « Per questo mi chiamo Giovanni » (Fabbri Editore) .
Racconta una gita di Giovanni, bambino palermitano di 9 anni, e del suo papà. Per il suo decimo compleanno il padre decide di trascorrere una giornata insieme a lui, portandolo in giro per Palermo e parlandogli della mafia. Il papà paragona la mafia a ciò che succede nella scuola di Giovanni, dove c’è un bullo che sfrutta i più deboli per ottenere ciò che vuole. Durante la gita, il papà racconta a Giovanni la storia di Giovanni Falcone, dal maxiprocesso alla sua morte, avvenuta per mano della mafia.

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