Mar 042022
 

L’activité des Vendredis D’AUTEUR du mois de Mars est dédiée à l’écrivaine Michela Murgia.
Maria e Daniela discuteront avec vous du dernier texte sorti en Avril 2021: «Stai Zitta»,

Stai zitta

Ormai siete dappertutto

Come hai detto che ti chiami?

Brava e pure mamma!

Spaventi gli uomini

Le donne sono le peggiori nemiche delle altre donne

Io non sono un maschilista

Sei una donna con le palle

Adesso ti spiego

Era solo un complimento

Sono solo parole

Il s’agit seulement de mots? La réponse dans le pamphlet de Michela Murgia.

Si vous avez lu le livre, ou vous avez simplement envie d’en discuter, inscrivez-vous à la deuxième rencontre et vous pourrez discuter de ce texte et aussi de l’auteur!

Vendredi 18 avec Maria Calpini à 18h30
ou
Vendredi 25 avec Daniela Jannace à 15h

Vous pouvez choisir donc de participer, au choix, à l’une des deux séances au 35 ter rue G. Péri, Tlse

PARTICIPATION PAR SEANCE : 5€

RESERVATION OBLIGATOIRE litalieatoulouse@orange.fr / 05 61 99 68 82

Michela Murgia, née le 3 juin 1972 à Cabras en Sardaigne, est une romancière et une femme politique italienne, qui a été candidate à la présidence de la région Sardaigne lors des élections régionales de 2014. Elle fait partie de la Nouvelle vague littéraire sarde.

Le frasi citate sopra sono solo alcuni dei capitoli che dividono questo breve pamphlet ricco e argomentato, che è nato da un episodio increscioso che ha riguardato l’autrice, Michela Murgia, quando su Radio Capital è stata messa a tacere con il ripetuto “stai zitta”.
La stessa Murgia afferma: “Agli uomini nessuno chiede di tacere le loro riflessioni interiori, anzi sono cos’ sollecitati a condividerle. Invece al sesso femminile è consigliato di fermarsi alla fase del pensiero afono“.
In questo mondo così vuoto le parole assumono un significato importante capaci di farci sparire dai luoghi pubblici, dalle professioni, dai dibattiti e dalle notizie, e a volte a causa di parole ingiuste si muore nella vita quotidiana, dove il pregiudizio che passa per il linguaggio uccide la nostra possibilità di essere pienamente noi stesse.
Con questo si vuole evidenziare il potere del linguaggio e la sua ingiustizia nei confronti delle donne mettendo il risalto il maschilismo dominante e militante.
E certamente che esistono ancora tantissimi pregiudizi e certi comportamenti nei confronti delle donne che sembrano di routine semplicemente perché li abbiamo sempre visti, ma questo dovrebbe far riflettere che non siano giusti

L’ambizione dell’autrice ( e di tutte noi) é che tra dieci anni una ragazza o un ragazzo, trovandolo su una bancarella, possa pensare sorridendo che per fortuna queste frasi non le dice piú nessuno.

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