Sep 062016
 

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Café des langues- accueil des nouveaux au Cactus Le 05 septembre 2016

A partir de 19h30 – A chaque table une langue différente / 19h30 – minuit (organisation : Association Bilingue )

Café Le Cactus au 13, bd Lascrosses – métro ligne B station Compans-Cafarelli

Site de Bilingue : www.bilingue.new.fr/

Accueil des nouveaux toulousains, des expatriés à Toulouse + café des langues. Venez prendre un verre avec des étrangers.

1er, 3ème et 5ème lundi de chaque mois : anglais, italien, portugais, allemand, néerlandais, suédois, grec, roumain, japonais, turc, chinois, langue des signes LSF et accueil des nouveaux toulousains et étrangers en français

2ème et 4ème mardi de chaque mois : espagnol, allemand, anglais, russe, polonais, serbo-croate, occitan, esperanto, hongrois et accueil des nouveaux toulousains et étrangers en français
Dernier mardi de chaque mois : Tchèque et bulgare

Attention ! La liste des langues ne reste pas figée, si des étrangers se présentent et veulent parler leur langue maternelle en échange de français, d’autres langues peuvent s’ajouter !

Adresse : 13, bd Lascrosses Toulouse

Renseignements : bilingue31@free.fr

 

Sep 052016
 

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‘The young Pope’, House of Cards in Vaticano. Sorrentino: « Non c’è provocazione »

L’ascension de Pie XIII, né Lenny Belardo, le premier Pape italo-américain de l’Histoire. Cet homme au pouvoir immense est doté d’une personnalité complexe et contradictoire. D’un conservatisme fleurant l’obsurantisme le plus archaïque, il se révèle pourtant éperdu de compassion envers les plus pauvres et les plus faibles. Et malgré les trahisons de son entourage et sa peur de l’abandon, y compris de son propre Dieu, il n’hésitera pas à se battre avec la plus grande ferveur, en franchissant plus d’une fois les limites édictées par les pauvres mortels.

TRAILER EN ITALIEN

TRAILER EN ANGLAIS

Il Papa tv di Paolo Sorrentino conquista la Mostra. Sui social i critici promuovono The young Pope, serie HBO in dieci episodi su Sky a partire dal 21 ottobre, e tra gli addetti ai lavori, soprattutto americani, si parla già di un House of Cards in Vaticano. E dopo la proiezione per il pubblico in serata si registrano sette minuti di applausi. All’affollatissima conferenza stampa applausi per il regista e il cast e alla domanda sulle possibili reazioni della Santa Sede Sorrentino risponde: “Se avranno la pazienza di arrivare fino in fondo alla serie capiranno che The young Pope non è una sterile provocazione né una forma di pregiudizio o intolleranza nei confronti della Chiesa, ma il tentativo onesto e curioso di indagare, per quanto possibile con un film di quasi dieci ore, le contraddizioni, le difficoltà e il fascino del clero: cardinali, sacerdoti, suore e un prete diverso da tutti gli altri che è il Papa”.

Août 082016
 

livre

Voici nos Préférences pour cette été:

 

*** VIAGGIO IN ITALIA DI GUIDO PIOVENE ***

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Piovene racconta l’Italia del « boom », che cambia da un chilometro all’altro!

Ci sono autori la cui fama è legata indissolubilmente a un singolo libro. Un libro, talvolta, nato più per caso che per scelta. Il nome di Guido Piovene, ad esempio, sarà per sempre associato a quel Viaggio in Italia che – sul finire degli anni Cinquanta – diviene la più celebre guida letteraria al Bel Paese del dopoguerra !

 

 

*** IL VENTO NELL’OLIVETO, (LE VENT DANS L’OLIVERAIE) DI FORTUNATO SEMINARA ***

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La Philosophie dans l’oliveraie: Ce roman fraîchement publié par Les Belles Lettres est une sorte de recueil de réflexions. Les événements décrits sont toujours le point de départ d’une digression. Paraphrasant Perec, on pourrait parler du mode d’emploi de la vie d’un propriétaire terrien dans la Calabre des années 40, parmi les régions les plus pauvres et arriérées de la Péninsule. Sous forme de journal intime, ce livre égraine des perles de sagesse acquises au cours du travail quotidien dans les champs, qu’il pleuve ou qu’il vente. Le protagoniste est un petit propriétaire « éclairé ». Un « progressiste », ainsi se définit-il, écrasé entre les revendications « excessives et subversives » de ses manœuvres et le conservatisme des autres propriétaires aisés. Alter-ego de l’auteur (lui aussi petit propriétaire), avec qui il partage pas mal de traits et surtout d’idées, le narrateur se livre à une vision du monde imprégnée de sagesse populaire, paysanne… il est un farouche partisan du compromis et du juste milieu. Parfois son ton devient franchement paternaliste, tout particulièrement lorsqu’il parle des paysans pauvres et ignorants. Dans son journal, il évoque également des épisodes intimes. Les rapports avec sa femme et sa belle famille, la mort de son beau-père, la légèreté de son beau-frère, ainsi que sa liaison avec une très jeune fille, en « service » chez eux. Les conséquences de ce « dérapage » nous montrent une société particulièrement indulgente avec la gente masculine. Il vento nell’oliveto, Le vent dans l’oliveraie est un roman écrit par Fortunato Seminara durant les dernières années de la guerre (40-45) et publié en 1951 aux éditions Einaudi. Elio Vittorini mais surtout Italo Calvino, qui étaient à l’époque lecteurs pour cette importante maison d’édition, donnèrent un avis très positif.” Stefano Palombari, 12 juillet 2016 (L’Italie à Paris)

 

 

***I MIEI GENITORI NON HANNO FIGLI DI MARCO MARSULLO ***

 

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“Un diciottenne prende la parola e fa a pezzi il mondo degli adulti, e i propri genitori, smascherando la fragilità di una generazione che non è mai davvero cresciuta. Del resto i genitori sono uguali ai bambini, bisogna prenderli come vengono. Una commedia divertente, corrosiva e tenera, sghemba come tutte le famiglie, dove bisogna adattarsi «l’uno alla forma sbagliata dell’altro per non sparire del tutto». Dicono che fare il genitore sia il mestiere piú difficile, ma nessuno ricorda mai che fare il figlio non è proprio una passeggiata. Soprattutto quando hai diciott’anni e i tuoi genitori pretendono tu sappia già scegliere cos’è meglio per la tua vita, anche se la loro non sembra esattamente quella che avevano immaginato. E allora li osservi muoversi in quel microcosmo fatto di amicizie che possono tornare utili, di colleghi che hanno solo figli geniali, al contrario di te, di solitarie battute di caccia in Lettonia e turn over di fidanzati, e quasi ti arrendi all’idea che sarai proprio tu il loro ennesimo fallimento.”

 

 

*** L’AMICA GENIALE DI ELENA FERRANTE ***

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“Il romanzo comincia seguendo le due protagoniste bambine, e poi adolescenti, tra le quinte di un rione miserabile della periferia napoletana, tra una folla di personaggi minori accompagnati lungo il loro percorso con attenta assiduità. L’autrice scava nella natura complessa dell’amicizia tra due bambine, tra due ragazzine, tra due donne, seguendo la loro crescita individuale, il modo di influenzarsi reciprocamente, i buoni e i cattivi sentimenti che nutrono nei decenni un rapporto vero, robusto. Narra poi gli effetti dei cambiamenti che investono il rione, Napoli, l’Italia, in più di un cinquantennio, trasformando le amiche e il loro legame. E tutto ciò precipita nella pagina con l’andamento delle grandi narrazioni popolari, dense e insieme veloci, profonde e lievi, rovesciando di continuo situazioni, svelando fondi segreti dei personaggi, sommando evento a evento senza tregua, ma con la profondità e la potenza di voce a cui l’autrice ci ha abituati. Si tratta di quel genere di libro che non finisce. O, per dire meglio, l’autrice porta compiutamente a termine in questo primo romanzo la narrazione dell’infanzia e dell’adolescenza di Lila e di Elena, ma ci lascia sulla soglia di nuovi grandi mutamenti che stanno per sconvolgere le loro vite e il loro intensissimo rapporto.”

 

 

*** STORIA DELLA BAMBINA PERDUTA DI ELENA FERRANTE ***

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“Storia della bambina perduta è il quarto e ultimo volume dell’Amica geniale, la saga italiana che ha avuto più successo in questi anni, confermando l’autrice, già conosciuta per i precedenti romanzi, come una delle massime scrittrici al mondo.”

 

 

*** PAPE, SATAN, ALEPPE, DI UMBERTO ECO ***

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« Dal 1985 pubblico sull' »Espresso » La Bustina di Minerva. Ne sono state raccolte molte in « Il Secondo Diario Minimo » e poi « La bustina di Minerva ». Dal 2000 a oggi ne rimanevano moltissime, ho scelto quelle che potevano riferirsi al fenomeno della « società liquida » e dei suoi sintomi: crollo delle ideologie, delle memorie, delle comunità in cui identificarsi, enfasi dell’apparire etc.. « Cronache di una società liquida » è il sottotitolo ma, data la varietà dei temi non unificabili sotto una sola espressione « slogan », il titolo sarà « Pape Satán Aleppe », citazione evidentemente dantesca che non vuole dire niente e dunque abbastanza « liquida » per caratterizzare la confusione dei nostri tempi. » Umberto Eco

 

 

*** LA FEROCIA, DI NICOLA LAGIOIA *** (premio Strega 2015)

 

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“In una calda notte di primavera, una giovane donna cammina nel centro esatto della strada provinciale. È nuda e coperta di sangue. A stagliarla nel buio, i fari di un camion sparati su di lei. Quando, poche ore dopo, verrà ritrovata morta ai piedi di un autosilo, la sua identità verrà finalmente alla luce: è Clara Salvemini, prima figlia della più influente famiglia di costruttori locali. Per tutti è un suicidio. Ma le cose sono davvero andate cosi? Cosa legava Clara agli affari di suo padre? E il rapporto che la unisce ai tre fratelli – in particolare quello con Michele, l’ombroso, il diverso, il ribelle – può aver giocato un ruolo determinante nella sua morte? Le ville della ricca periferia barese, i declivi di ogni rapida ascesa sociale, una galleria di personaggi indimenticabili, le tensioni di una famiglia in bilico tra splendore e disastro: utilizzando le forme del noir, del gotico, del racconto familiare, scandite da un ritmo serrato e da una galleria di personaggi e di sguardi che spostano continuamente il cuore dell’azione, Nicola Lagioia mette in scena il grande dramma degli anni che stiamo vivendo.”

 

 

 

*** PASSEGGERI NOTTURNI, DI GIANRICO CAROFIGLIO ***

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“Un almanacco di soluzioni inattese, di rivelazioni ironiche, di folgoranti incidenti del pensiero. Una scommessa allegra e audace sullo straordinario potere dei personaggi, delle storie, della letteratura. Voci che risuonano nell’oscurità di vagoni semivuoti, lampi che scaturiscono da frammenti di conversazione, profumi nascosti negli anfratti della memoria. I titoli di questa singolare raccolta – trenta scritti di tre pagine ciascuno rappresentano di volta in volta un genere diverso, in un susseguirsi di aneddoti, brevi saggi, racconti fulminei. Li popolano soprattutto figure femminili sfuggenti e indimenticabili, mentre a vicende drammatiche, o amare, si alternano situazioni comiche, sempre in un gioco di specchi tra realtà e finzione. A tenere tutto insieme, come in un mosaico, è una scrittura tersa quanto l’aria notturna, capace di svelare le verità celate nei dettagli dell’esistenza con una magistrale economia di parole. « Un monaco incontrò un giorno un maestro zen e, volendo metterlo in imbarazzo, gli domandò: « Senza parole e senza silenzio, sai dirmi che cos’è la realtà? » Il maestro gli diede un pugno in faccia ».”

 

 

 

***MIO FRATELLO RINCORRE I DINOSAURI, di GIACOMO MAZZARIOL ***

mio fratello

“Hai cinque anni, due sorelle e desidereresti tanto un fratellino per fare con lui giochi da maschio. Una sera i tuoi genitori ti annunciano che lo avrai, questo fratello, e che sarà speciale. Tu sei felicissimo: speciale, per te, vuol dire « supereroe ». Gli scegli pure il nome: Giovanni. Poi lui nasce, e a poco a poco capisci che sì, è diverso dagli altri, ma i superpoteri non li ha. Alla fine scopri la parola Down, e il tuo entusiasmo si trasforma in rifiuto, addirittura in vergogna. Dovrai attraversare l’adolescenza per accorgerti che la tua idea iniziale non era così sbagliata. Lasciarti travolgere dalla vitalità di Giovanni per concludere che forse, un supereroe, lui lo è davvero. E che in ogni caso è il tuo migliore amico. Con « Mio fratello rincorre i dinosauri » Giacomo Mazzariol ha scritto un romanzo di formazione in cui non ha avuto bisogno di inventare nulla. Un libro che stupisce, commuove, diverte e fa riflettere.”

 

 

 

*** DA QUESTA PARTE DEL MARE, DI GIANMARIA TESTA ***

(Prefazione di Erri De Luca )

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“Un viaggio struggente, per storie e canzoni, sulle migrazioni umane. Un piccolo e intensissimo libro piú potente di mille chiacchiere.”

 

 

 

*** MICHELANGELO IO SONO FUOCO, DI COSTANTINO D’ORAZIO ***

 

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“Autobiografia di un genio. Irrequieto, sanguigno, temerario, Michelangelo Buonarroti è un artista dalle mille contraddizioni, sempre in bilico tra rovina e apoteosi. Sente l’impellente bisogno di lavorare, non riesce a vivere senza lo scalpello in mano. Conosciuto da tutti, ammirato da molti, nemico di tanti. La passione che lo domina lo porta ad amare la vita e l’arte, ma anche a scontrarsi con chiunque ostacoli i suoi obiettivi, dal Papa ai suoi colleghi più celebri. “

 

 

 

*** ESSERE VIVI DI CRISTINA COMENCINI ***

vivi

“La vita di Caterina è scandita in due tempi, ben separati tra loro. Nel primo c’è una bambina che insegue una fila di formiche. Un cane che guaisce oltre la porta, i rami di un melo, sei anni d’infanzia muta cancellati dal fuoco. Nel secondo ci sono un lavoro, un marito, due figli. C’è la donna che Caterina è diventata, dopo aver imparato faticosamente i passi e le parole. Tutto ciò che sta in mezzo è merito di una straordinaria madre adottiva, la donna vitale e insaziabile il cui corpo giace oggi in una stanza d’albergo, accanto a quello del suo uomo. Ed è proprio qui che Caterina si ritrova insieme a Daniele, il figlio di lui, per cercare di ricostruire il corso degli eventi. È in questo pugno di giorni che la sua vita per la prima volta le si rivela intera. Daniele ha un’allegria forsennata, un’energia che rompe il guscio delle cose, e Caterina una capacità strana, la facoltà visionaria d’indovinare gli sconosciuti. La morte dei loro genitori è l’unica cosa che hanno in comune, ma la libertà disperata di quei pochi giorni insieme insegnerà a entrambi un modo nuovo di stare al mondo. « Tutto è iniziato in quella vacanza, quando io ho scelto di abitare il tuo mondo e tu di lasciarlo. Non importa se ci sono voluti anni, era già tutto lì. Avremmo dovuto buttare giù il muro che ci divideva solo apparentemente, come ora, in questa stanza, perché in realtà avevamo la stessa morte nel cuore ».”

“Essere vivi davvero, è un’arte che s’impara col tempo. Servono anni e distacchi, intuizioni e delusioni, per capire che non si può creare senza distruggere, e che la felicità senza il suo opposto è una bugia. Un romanzo palpitante, dalla forza irresistibile.”

 

 

 

*** LO VOLEVO VERAMENTE DI ANTONY DI FRANCESCO ***

lo volevo

“ Surreale e leggermente trasformista alla Willwoosh, faccia di gomma come Jim Carrey, senza pietà e crudele alla Frank Matano, sceneggiatore di se stesso come un comico di Zelig, Antony usa i new media: handycam, microfonini, youtube, canali tematici personalizzati, e le sue gag in movimento, fra parchi piazze e strade di Roma, raccolgono costantemente migliaia di contatti e un pubblico di aficionados che comincia pure a riconoscerlo non appena fa proposte stravaganti on the road a ignari adolescenti o persone di una certa età. “ Il Messaggero

 

 

Août 052016
 

LISEZ EN ITALIEN!

La bibliothèque de l’association riche de plus de 300 ouvrages en langue italienne est désormais sur le site et ouverte aux membres de l’association.

Pour consulter la liste cliquez sur l’ONGLET » ASSOCIATION » et puis « BIBLIOTHEQUE ».
Pour emprunter un ouvrage, il suffit d’en faire demande au secrétariat de l’association
35 Ter Rue Gabriel Péri à Toulouse par mail : l.italie.a.toulouse@wanadoo.fr ou téléphone : 05 61 99 68 82

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Août 052016
 

Tempo fa l’UNESCO ha stabilito che il siciliano ed il napoletano, con le loro parole, non sono “un dialetto ma bensì una lingua“, tanto da riconoscerle come patrimonio dell’umanità.

Le due lingue, definite dall’Unesco, ‘lingue madri’, entrano a far parte ora del sistema operativo della Apple.

A partire da settembre, ‘sicilianu’ e ‘napulitano’ figureranno tra le lingue dell’ultima versione di OS X Yosemite, per Mac.

Per impostarle, basterà accedere al pannello di controllo, selezionando l’opzione ‘Lingua e Zona’ e cliccare tra l’elenco di voci in italiano.

Per scegliere il dialetto occorrerà così aprire un menù a tendina al click del segno ‘+’ in basso a sinistra. Ma attenzione, ciò non vuol dire che il computer “parlerà” le due lingue, ma solo che le riconoscerà nel caso vengano sviluppate App che le utilizzano.

– See more at: http://www.ariannamicrochip.it/unesco-siciliano-e-napoletano-sono-lingue-madri/#sthash.xW9KOqV5.uFZwuNsu.dpuf

Premessa

Così come il napoletano era la lingua parlata nelle antiche Due Sicilie, che costituivano il Regno al di qua del faro di Messina, il siciliano era invece, la lingua del Regno che si parlava al di là del faro (Sicilia).

Area di influenza Lingua Siciliana

Dialetti+italiani+meridionali+estremi

 


Il napoletano è secondo nella nostra penisola, soltanto alla lingua ufficiale, l’italiano, per diffusione sul territorio nazionale.

E’ molto parlato nel sud Italia, oltre che in Campania, in Abruzzo, Molise, Basilicata, Lazio meridionale, Puglia, Calabria Settentrionale; ed è stato esportato in tutto il mondo attraverso la canzone classica napoletana.

In particolare l’Unesco riconosce al Napoletano ed al Siciliano lo stato di lingua madre, ciò vuol dire che tra le lingue italo-meridionali sono da considerarsi lingue separate dall’italiano standard (Toscano) e non dialetti di questo. Addirittura la Sicilia è l’unica Regione a Statuto Speciale che non si vede riconosciuta la propria lingua.
Per fare meglio chiarezza, va sottolineata la differenza tra Lingue e dialetto. Un dialetto (dal greco διάλεκτος, dialektos, letteralmente “lingua parlata”) è una varietà linguistica (o idioma) usata da abitanti originari di una particolare area geografica. Il numero di locutori, e l’area stessa, possono essere di dimensione arbitraria. Ne consegue che un dialetto per un’area più ampia può contenere molte varianti, che a loro volta possono contenere sottovarianti di aree ancora minori, e così via. La lingua è il modo concreto e determinato storicamente con cui si manifesta la capacità comunicativa verbale del linguaggio, dal quale si distingue in senso proprio. I tratti comuni che individuano una lingua sono il vocabolario, il sistema fonematico comune, la grammatica e la sintassi, lo stile e la pragmatica.

L’UNESCO CI RICONOSCE LA LINGUA, MA LO STATO CENTRALE NO

Ottenere uno status legale del Napoletano e del Siciliano come Lingue Proprie dell’Italia meridionale ne permetterebbe l’utilizzo nelle scuole, negli uffici pubblici e nei mezzi di informazione.
L’ attività di valorizzazione è portata avanti principalmente da associazioni culturali e gruppi musicali e teatrali. Sono presenti anche siti Internet in lingua napoletana e siciliana.
Tra i poeti contemporanei che hanno scelto di esprimersi in siciliano Ignazio Buttitta è il più noto e il più conosciuto, sia in Sicilia che nel resto dell’Italia. Scomparso del 1997, la sua lirica più famosa è Lingua e dialettu, dove implora i siciliani affinché conservino la propria lingua:

Un populu mittitilu a catina spughiatilu
attuppatici a vucca è ancora libiru.
Livatici u travagghiu u passaportu
a tavula unnu mancia u lettu unnu dormi,
è ancora riccu.
Un populu diventa poviru e servu
quannu ci arrubbanu a lingua
addutata di patri:è persu pi sempri.

E a tal proposito va ricordato Rémy de Gourmont, poeta, scrittore e critico letterario francese il quale scrisse: “Quando un popolo non osa più difendere la propria lingua, è pronto per la schiavitù”.

 

 

Juil 192016
 

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una terra ricca di storia e cultura, un ambiente naturale che offre scenari diversi e speciali. Tutta la Sicilia è un mondo da scoprire: si va da San Vito lo Capo a Mondello, dal catanese all’agrigentino. Per non parlare dei suoi arcipelaghi altrettanto meravigliosi !

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